sabato 15 dicembre 2012

Un'altra Londra

Londra, Dicembre 2012. Questa volta una Londra diversa rispetto alle tante altre visite che ho fatto nella capitale dell'advertising, moda, fotografia, la città che non dorme mai. Sono stata nella capitale inglese per l'Immacolata, per puro caso, il volo, rigorosamente low cost era economico al punto giusto per decidere di vedere per l'ennesima volta Londra. E ancora una volta ne sono rimasta piacevolmente colpita, indossolubilmente incantata. Una Londra post Olimpiadi, nuova, internazionale, con un nuovo abito elegante, indossato per l'occasione, e che le dà un tono di vera capitale mondiale.
Questa volta ad ospitarmi è stato il quartiere di Chiswick, che ho dovuto imparare a pronunciare una volta arrivata in città....odio la pronuncia inglese! Il quartiere mi ha piacevolmente colpito, situato in zona 2, quasi zona 3, un bel quartiere residenziale, e uno dei più estesi di Londra, leggo su Wikipedia.
E sempre sulla cara amica fidata Wiki, leggo che questo nome a me ostile da pronunciare in inglese antico significa "Cheese Farm", poiché erano molte le fabbriche di formaggio della zona. Situato accanto alla District Line - Tunham Green, è stato davvero piacevole passeggiare tra le stradine di villette a schiera, incontrando la sera spesso le volpi che si addentravano in qualche pattumiera per cercare cibo. Veramente situazione surreale. La fermata del bus n.94 c'è quasi ovunque, e porta fino a Piccadilly Circus, passando anche per Notting Hill, non male!



Il bello di tornare spesso in una città è poter godere della sua bellezza e scoprire scorci nuovi ogni volta. Esplorare nuove aree, conoscere nuovi luoghi. E' così che mi sono imbattuta anche nell'hotel Chiswick Court Hotel, che consiglio caldamente di NON UTILIZZARE, soprattutto se siete a Londra anche per relax, e non volete stare accampati. Da notare che si vende come hotel e non ostello, ma la qualità è di un pessimo ostello. Per questo la mia recensione su Tripadvisor non poteva che essere un tantino negativa, e pensare che alcune recensioni lo dicevano anche; ecco cosa succede a non ascoltare le recensioni altrui!

L'ultima scoperta di cui voglio parlare prima di chiudere, è il Kew garden. Ok, molti potranno dirmi che già hanno visitato il giardino botanico, e che è meraviglioso!!! Non so perché non se ne viene a conoscenza la prima volta che si mette piede a Londra. Ettari di giardini ben curati, serre con piante tropicali, cactus, piante carnivore, ninfee, curate alla perfezione da personale dedicato, che spesso è in serra a lavorare con le piante. Le strutture delle serre, antichissime, sono davvero eccezionali. 
Se avete del tempo libero, vi piace passeggiare, vi piace stare all'aria aperta, vi consiglio vivamente di trascorrere un'intera mattinata e un po' più in questi splendidi giardini!! Da Londra è tutto. Stay tuned!




lunedì 10 dicembre 2012

London's calling

Appena rientrata da Londra. Un po' di foto scattate, poche rispetto a quelle che pensavo, e tante cose nuove viste. Mentre preparo il post su Londra, e lo corredo con varie foto, anche degli anni passati, una riflessione a proposito dei viaggi e del mondo del turismo sorge spontanea.
Come tanti italiani in visita a Londra, sabato sono stata a Notting Hill, al mercato di Portobello Road, e sono entrata nella "travel book" del film con Julia Roberts e Hug Grant, Nottig Hill per l'appunto. Sfogliando alcune guide sull'Italia, noto che la Campania viene sempre associata innanzitutto al nome della città di Napoli. Quindi si trova la sezione Naples & Campania, e guide tematiche di Naples & Amalfi Coast. Prima riflessione.
Addentrandomi nella lettura, noto che poche righe vengono dedicate alla costiera amalfitana, e al Paese di Furore nella fattispecie. Leggo oltre, e nelle varie fotografie di spiagge, ce n'è una del fiordo di Furore, la mia specialità. Leggo la didascalia e la descrizione, e la spiaggia con la sua particolarità e peculiarità di essere un villaggio fantasma, ex villaggio di pescatori, viene annoverato come "marina di Praia", del Paese di Praiano.
Mi fa sorridere tutto ciò, di come turisti improvvisati, meglio dire "per caso", si improvvisano scrittori di guide, e vogliano dare informazioni utili e aiutare i turisti che si accingono a visitare alcune zone.
Mi verrebbe la voglia di suggerirgli di lasciare il posto a chi ha davvero la conoscenza del territorio; tutto ciò però conferma quello che penso da tanto, che cioè la promozione del territorio va fatta da persone che il territorio lo vivono quotidianamente, e lo conosco per davvero!
Un altro errore simile, ben più grave, mi è saltato agli occhi leggendo la rassegna stampa del famoso Monastero di Santa Rosa, una struttura ricettiva di alta classe, raffinata e di lusso, situato a Conca de' Marini. Un antico monastero ristrutturato, che è diventato dimora di chi ha un budget da capogiro e vuole una vacanza paradisiaca, da mille e una notte. Che invidia per chi potrà soggiornare anche per solo un week-end in questa dimora da favola!
Beh, leggendo uno degli articoli, quello del Times di Gennaio 2012, la struttura viene localizzata sopra "Capo d'orso", nota località che si trova tra Maiori e Cetara, distantissima dal comune di Conca de' Marini e quindi dal monastero. E anche qui la domanda sorge spontanea: com'è possibile che un giornalista abbia scritto il trafiletto senza informarsi prima? Com'è possibile che la struttura stessa inserisca in rassegna stampa un trafiletto simile? (a parte la notorietà di essere apparsi sul Times). Molte domande frullano nella mia testa. Intanto mi dedico a Londra e vi saluto. Stay tuned!