domenica 15 gennaio 2012

Cuba, the end

Come al solito mi trovo ad iniziare i diari di viaggio, e a non portarli mai a termine. Puntualmente mi trovo a trarre le conclusioni alla fine. 
Beh, che dire? 
Come riassumere questa fantastica esperienza? 

Cuba, un Paese assolutamente stupendo! 
Gente amabile, a volte un po' invadente, e logorroica, ma assolutamente spontanea. 

Si vive in povertà, rispetto agli standard cui siamo abituati, ma con un'estrema autenticità. Un Paese dai volti diversi; i colori, l'atmosfera che si respira, rendono magico tutto, indimenticabile. Eccomi all'inizio della fine del mio viaggio. Aeroporto Internazionale di Cayo Coco, destinazione l'Havana. Ore 9.20 di mattina e aereo alle....boh, l'agenzia ha prenotato tutto, anche il transfer, ma non ho fisicamente un biglietto, e sui monitor l'aereo ancora non compare. La compagnia aerea è la Air Carabbean, ma il fatto di non avere un biglietto un po' mi sconforta.
Tra poco sarò nella capitale cubana, e poi in volo per l'Italia. 
Hasta muy pronto amiga cuba! Gracias de todo!

martedì 10 gennaio 2012

Cuba paradiso perduto

Proseguo il mio viaggio in direzione Vinales....non so descrivervi la sensazione nella visione del graffito dell'umanità e dei Mogotes, della specie di panettoni, ricoperti di vegetazione, tipici della "Sierra de los Organos". Per farvi un'idea, la zona di Vinales si trova leggermente a sud-ovest rispetto a L'Havana.

Casa Particular: Miguel y Rosa, in Pinar del Rio. Dove accoglienza, chiacchiere prima di andare al letto, cucina prelibata, sono di casa. Fate amicizia con Miguel, con la sua macchina verde pisello, e il piccolo Antonio Miguel.

Ecco qui a fianco una mappa della isla, ho evidenziato Vinales, Pinar del Rio e la Sierra de Los Organos.

Pinar del Rio è stato il nostro quartier generale, abbiamo soggiornato lì due notti. L'atmosfera, cordialità e felicità è di casa. E' un paesino piccolo, dove la sera ci sono due, massimo tre locali dove poter bere qualcosa, mi raccomando se prendete il Mojito, rigorosamente senza ghiaccio, noi l'abbiamo dimenticato un paio di volte, e vi assicuro che il mal di pancia è assicurato! :o)


Abbiamo visitato, come vi dicevo, Vinales, e lì anche un produttore di tabacco, un tal Benito....un personaggio che vi suggerisco di andare a visitare, di norma quasi tutti i tour delle agenzie portano da Benito (sarà il mafioso del luogo?). Abbiamo fatto una tappa a vedere il Murales della Preistoria, un murales grande tutta una parete, che racconta la storia dell'uomo, dalla prima cellula, ai dinosauri, fino all'essere umano, pare sia stato commissionato da Fidel Castro. Il Murales è davvero imponente, e nello spiazzale dove si trovo si sono due barettini, potete facilmente avere pina colada o mojito a volontà.

Poco distante da questo posto molto strano, c'è la Cava de los indios, un'insenatura nella montagna formata da stalattiti, stalagmiti, con una flora e fauna molto selvaggia, si cammina per un 15-20 minuti all'interno delle grotte, per poi andare via barca attraverso una spaccatura della roccia, e arrivare in uno spiazzale dove ci sarà un ristorante ad accogliervi. Un giro un po' turistico, che però permette di stare a contatto con la natura, e questa fantastica parte dell'isola, molto diversa dalle spiagge che si è soliti conoscere. Consiglio vivamente di farci un salto!

Mogotes de VInales Murales de la preistoria

Cueva de los indios Pinar del rio 2 Pinar del Rio Le serate a Pinar del Rio trascorrono serene e tranquille, ci sono molti ragazzi, molti scelgono questo piccolo villaggio come base per gli spostamenti al mare in giornata. Noi abbiamo optato per una due giorni su uno dei "cayo" più belli che abbia visto in foto, il nome è "Cayo Levissa", e per arrivarci prendiamo un comodo bus all'alba, per poi dobbiamo prendere il traghetto....ma questa è già un'anticipazione. Alla prossima puntata! Stay tuned!

domenica 8 gennaio 2012

Cuba, paradiso ritrovato.

Paradiso ritrovato, sì, perché anche se potrebbe sembrare perduta, o meglio sperduta tra mar dei Caraibi
e Oceano Atlantico, in realtà essere a Cuba ti fa sentire a casa. E non perché i luoghi, le persone, sembrino quelle del proprio luogo di origine, ma perché l’ambiente, le persone, il paesaggio, anche la natura più selvaggia, ti accoglie calorosamente, e non ti lascia più andar via.

Ho viaggiato a Cuba questo inverno, a Gennaio, per circa 10 giorni, che non sono tanti per una vacanza
di pieno relax e un tour turistico, ma possono bastare per viversi un luogo.
Sono atterrata a l’Havana, la capitale, con un volo Air France con scalo a Parigi.

La prima impressione strana l’ho avuta all’aeroporto. Avete presente l’idea che avete di tanti aeroporti
internazionali? Come New York, Parigi, Londra, Roma Fiumicino? Beh, dimenticatevene. Oppure aeroporto minori come London Stansted, Paris Beauvais, Milano Orio al serio….beh, dimenticate anche quell’idea.

L’aeroporto di l’Havana si presenta più come una sorta di stazione dei treni, o dogana autostradale.
I controlli sono abbastanza serrati all’ingresso, e se per caso vi venisse in mente di utilizzare il WC per
esigenze personali….dimenticate anche questo e tenete duro fino a che non arrivate in hotel/casa
particular!

Essendo la prima volta, e non conoscendo ancora le abitudini turistiche del posto, io ho optato per un
Hotel, l’Hotel Plaza, vicino al Parque Central, posizione centralissima, nella “ciudad veja”.
Con il senno di poi non sceglierei l’Havana vieja come alloggio, ma zone più nuove tipo il Vedado, che non distano molto, e poi ci sono sempre i taxi, molto "particular" che possono portarvi da una parte all'altra della città con pochi "CUC" (moneta utilizzata da noi turisti).
 Inoltre opterei per una casa particular anche qui. Case particular, ma cosa sono? Sono dei luoghi tipo i nostri conosciuti Bed and breakfast; in pratica i locali fittano una stanza nel proprio appartamento, spesso divisa dal resto dell’abitazione, con un bagno proprio, e una stanza da pranzo a parte, comunicante con il resto dell’abitazione. Altre volte solo il bagno è privato, mentre le colazioni, i pranzi e le cene avvengono nella stanza da pranzo comune, insieme alla famiglia ospitante. Immaginate di essere in Erasmus oppure di fare uno scambio culturale come quando eravate alle superiori! Inoltre mangiare con la famiglia vi permette di gustare il vero e proprio cibo cubano. Non fatevi mancare mai la "malanga", una sorta di patata dolce, che io ho trovato squisita.

In effetti la casa particular offre la possibilità di essere a contattto con la gente del luogo, mangiare bene,
ed è estrememamente pulita.
SUGGERIMENTO: spesso i proprietari di una casa particular, conoscono altri proprietari di case particular in altre città, quindi se vi spostate all’interno dell’isola, e vi occorre una dritta su quale alloggio scegliere e sulla disponibilità, chiedete al proprietario, vi saprà sicuramente consigliare,
e magari lo fate felice perché vi manderà a casa di qualche parente o amico, facendogli guadagnare “la
pagnotta”.

La prima sera a l’Havana è stata un po’ scioccante, l’illuminazione stradale non è una delle prerogative della città, quindi la sera la città era praticamente quasi al buio. C’è da dire che Cuba è l’isola più sicura al mondo. L’esercito è ovunque, ci sono telecamere installate in molti posti, e a causa della dittatura nessuno cerca
guai, quindi il crimine è pari a zero. Quello che vi può capitare, e che infastidisce, è l’ossessiva ricerca di denaro. L’euro è una moneta tre, quattro volte più forte del CUC, che è la moneta utilizzata dai turisti, che a sua volta è molto più forte del PESO CUBANO, moneta locale.

Quindi immaginate che tipo di affari possano proporvi i cubani! Vedendo un turista, per loro è
come vedere un conto in banca, visti anche gli stipendi che percepiscono, e il costo di alcuni negozi.
Pensate solo che alcuni prodotti, come ad esempio i pantaloncini, o i pannolini, sono venduti in CUC,
questo significa che per un cubano sarà molto difficile poterne acquistare. Quindi se qualcuno cerca
di “accompagnarvi”, “consigliarvi”…vorrà fregarvi, però il segreto è trovare un giusto mezzo tra l’essere fregati e il “far del bene” divertendovi anche con loro.



La cosa che più si nota, che affascina, che coinvolge, che crea una sensazione di nostalgia e saudade
nell’andare via, è lo spirito e il cuore d’oro dei cubani.

Un popolo così povero, che non ha mai viaggiato, un popolo costretto a vivere su un’isola, e a non poter neanche pensare di andar via, un popolo per il quale alcune zone della stessa isola sono interdette, a causa della vicinanza con gli USA e la possibilità quindi di “scappare” dal Paese, un popolo soggetto ad una tirannia, che rispettano e ammirano, sorprende e tocca il cuore per la proprio umanità.

Sì, i cubani sono delle persone d’oro, persone che si aiutano l’un l’altro, persone che possono arrivare a darti tanto, anche non avendo nulla da dare.

La prima parte di questo viaggio finisce qui, al prossimo post per il prosieguo...hasta la victoria, siempre.